Industria del tannino

Conservazione del patrimonio boschivo in Italia

Sin dai suoi albori l’industria del tannino ha rappresentato un importante incentivo per una corretta gestione del patrimonio forestale dal quale ricava il legno necessario alle proprie produzioni, costituendo al contempo una positiva opportunità di sviluppo per le aree montane caratterizzate da un’economia povera e da alti tassi di spopolamento.

Un rapporto virtuoso che, nel caso delle produzioni italiane di Silvateam, è da sempre riflesso sulla conservazione del Castanetum, fascia vegetazionale che caratterizza quasi un quarto dell’intera superficie forestale del Paese, con una presenza ancora più marcata nelle regioni (Piemonte, Toscana, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria) che storicamente formano il bacino di approvvigionamento italiano del Gruppo.

Se le caratteristiche proprie di questa specie (che in ambienti fertili mantiene indefinitamente la propria capacità di riproduzione pollonifera) ne consentono un governo a ceduo con turni consuetudinari o allungati, i consumi di legno di castagno per la produzione di tannini sono programmati in proporzione alla produttività dei boschi. Produttività che, in presenza di un costante presidio da parte dell’uomo, è addirittura tripla rispetto a quella riscontrabile in realtà prive di un’adeguata gestione agronomica.

L’indirizzo d’intervento silvicolturale prevede tagli di rinnovazione brevi o lunghi e il miglioramento delle fustaie con molteplici possibilità di gestione, tutte interessanti sia dal punto di vista produttivo che da quello del paesaggio e della biodiversità. Un’attività che, per quanto riguarda le produzioni Silvateam, coinvolge migliaia di fornitori in tutto il Paese. Operatori che, nei rispettivi territori, svolgono una funzione non solo economica, ma anche ecologica, comunque decisiva per il recupero e la conservazione di aree boschive diversamente condannate all’abbandono e al degrado, con facilmente immaginabili conseguenze per quanto riguarda il pericolo di incendi e il propagarsi di avversità biologiche capaci di minarne la stessa sopravvivenza.

Come per i frutti, la produzione di legno è oggi integrata con molteplici attività, strettamente interconnesse e tutte ugualmente necessarie per uno sviluppo sostenibile di questi territori. Non a caso la cura dei boschi di castagno rientra tra i programmi di sviluppo promossi dell’Unione Europea, che in questo ambito mira all’integrazione delle produzioni agricole e forestali con le attività economiche delle piccole e medie imprese, con la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità e con la conservazione e valorizzazione del paesaggio.