Ambiente e risorse naturali

Il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile

Impianti tecnologicamente avanzati e costantemente ammodernati, sfruttamento razionale delle risorse naturali, impegno diretto per la produzione di energia pulita: sono questi gli impegnativi fronti che fanno di Silvateam un attore in prima linea nella riduzione delle emissioni inquinanti e la promozione di modelli di sviluppo sostenibile.

Un impegno in linea con la storia di tutela dell’ambiente che da sempre è una delle prerogative operative del Gruppo piemontese e che gli ha consentito di anticipare, in qualche caso di decenni, l’applicazione dei precetti oggi fatti propri dalle potenze economiche mondiali che hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto.

Sul fronte dei siti produttivi va segnalato il forte impegno, sia economico che di ricerca, che Silvateam è stata in grado di profondere realizzando e ammodernando impianti in grado di operare come veri e propri circuiti chiusi, dove linee completamente computerizzate e assistite da strumentazioni quali le pompe a trascinamento magnetico, che attraverso ambienti dotati di potenti filtri a ciclone, permettono la separazione e l’abbattimento delle polveri.

Negli stabilimenti italiani come in quelli argentini e peruviani, queste e altre misure favoriscono l'utilizzo di sistemi a prova di emissione sia per quanto riguarda il rischio di dispersione dei liquidi che sotto il profilo dell’emissione in ambiente di polveri e sostanze chimiche che non siano il vapore acqueo prodotto nel processo di estrazione dei tannini. Un impegno riconosciuto dalle numerose certificazioni che le diverse divisioni del Gruppo hanno conseguito sin dai primi Anni Novanta.

Uguale sensibilità caratterizza le azioni che Silvateam ha messo in atto negli anni per la piena rinnovabilità delle risorse forestali con produzioni in grado di massimizzarne l’utilità anche a valle del processo di estrazione dei tannini vegetali.

Un’importante integrazione, conseguita promuovendo la trasformazione dei residui dell’estrazione - legno che ha subito quale unico trattamento un lavaggio in autoclave con acqua a 100°C - in prodotti quali la carta semichimica, i pannelli in fibra e il pellet da riscaldamento, o il loro sfruttamento per la produzione di energia pulita a servizio di impianti produttivi, resi così energeticamente autosufficienti, come di specifici progetti avviati con alcuni tra i più importanti operatori nazionali del settore.

Sperimentata nei centri Ricerca & Sviluppo del Gruppo e attualmente in corso di valutazione, un’altra applicazione del legno che residua dopo l’estrazione dei tannini è quella legata al compostaggio. Il cippato lignocellulosico fresco costituisce, infatti, un’utile componente con funzione strutturante dei compost a matrice umida (quelli contenenti rifiuti alimentari domestici e/o industriali) e può essere anche “compostato” tal quale, senza aggiunta di altri elementi, dando come risultato un prodotto di ottima qualità.