Tannini

Dalla natura all’uomo

Abbondantemente diffusi nel regno vegetale e conosciuti per la loro capacità antiossidante, i tannini sono polimeri costituiti prevalentemente da glucosidi, appartenenti alla famiglia dei polifenoli, solubili in acqua e che hanno, quale principale proprietà, la capacità di precipitare le proteine.

Tali prerogative ne fanno l’elemento essenziale dell’ampia serie di utilizzi che l’uomo ha saputo trarne nel corso dei secoli. Il più antico e importante è senza dubbio quello legato alla “concia”, al trattamento delle pelli per la loro lavorazione e trasformazione in cuoio, destinato a calzature, pelletteria, arredamento, abbigliamento e oggettistica.

Una pratica antichissima, che attorno al Trecento diventerà una vera e propria arte, sviluppatasi in diverse realtà del bacino mediterraneo e in special modo in Italia, capace di attraversare le evoluzioni tecnologiche della rivoluzione industriale per arrivare sino ai giorni nostri. La concia al vegetale, che utilizza estratti naturali quali quelli ricavati da castagno, quebracho, tara, galla e mimosa, è al centro di una profonda riscoperta da parte di un pubblico di consumatori sempre più attento al carattere naturale ed ecologico dei prodotti come dei processi produttivi.

Un ritorno alla natura e un freno all’utilizzo di prodotti di derivazione chimica che, anche grazie alla profonda evoluzione compiuta dalla ricerca a loro legata, oggi fa dei tannini un importante ingrediente naturale per una vasta serie di applicazioni industriali.

Oltre che nell’ambito conciario, i tannini trovano efficaci impieghi nel settore enologico, come chiarificanti nella produzione di vino e birra, nella cosmetica e nella farmaceutica, per le loro proprietà antiossidanti e anticancerogeniche, nel tessile, dove rappresentano efficaci coloranti naturali, e anche nell’alimentazione animale, per integrare in modo del tutto naturale la dieta degli animali da reddito.