Presenza nelle piante
Le funzioni dei tannini
Costituenti di scarsa importanza in funghi, alghe e muschi, i tannini sono presenti sia nelle Angiosperme sia nelle Gimnosperme, ma è nelle prime, e in particolare in molte Dicotiledoni, che tali importanti sostanze si possono trovare in quantità particolarmente significative, tanto che proprio queste specie costituiscono il materiale di partenza per la produzione di molti estratti commerciali (estratto di castagno, di quebracho, di tara, ecc.).
L’accumulo di tannini può avvenire in ogni tipo di tessuto della pianta ed è proprio in funzione della localizzazione che la loro attività si differenzia:
- A livello delle radici: si trovano principalmente nell’ipodermide, al di sotto dello strato epidermico suberizzato, dove agiscono come barriera protettiva nei confronti dei patogeni
- Nei fusti: li troviamo in particolare nei siti di crescita attiva, come il floema secondario e lo xilema e nello strato compreso tra la corteccia e l’epidermide, dove regolano la crescita di questi tessuti
- All’interno dei semi: sono localizzati in uno strato compreso tra il tegumento esterno e lo strato di aleurone dove contribuiscono al mantenimento della dormienza
- Nei frutti e nelle foglie: conferiscono loro un sapore astringente, riducendone l’appetibilità e rappresentando così una difesa naturale dagli erbivori
Altre funzioni riguardano poi l’importante ruolo che ricoprono nella fisiologia e nello sviluppo del seme, nell’attivazione dei geni di nodulazione, che favoriscono la fissazione dell’azoto nelle piante, e nell’attrazione degli insetti impollinatori (Debeaujon et al., 2000; Sagan et al., 1995).